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I mostri sotto il letto...

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Tutti i bambini da piccoli sono convinti che sotto il letto o nell’armadio ci sono i mostri, sono fantasie che con il tempo vengono accantonate… ma non per tutti è così.

Io ad esempio ho sempre avuto incubi bruttissimi, a volte mi rifiutavo di dormire pur di non sognare i “miei” mostri ( i miei genitori adottivi ne sanno qualcosa), a volte mi nascondevo sotto il letto…
Col tempo le cose sono un po’ migliorate, certo ho imparato a controllare gli attacchi di panico e a vivere con meno ansia ma mai a sentirmi totalmente al sicuro, sempre con la paura del ritorno dei mostri.

E così è stato, i mostri sono tornati (i miei genitori biologici), li ho incontrati domenica scorsa, un incontro su terreno neutro, con me c’erano i miei genitori adottivi, un’assistente sociale e un’interprete LIS.

Nonostante fossi piccolo all’epoca dei fatti, ricordo molto bene i maltrattamenti che ho subito, ricordo l’odore della paura, dell’urina con cui bagnavo il letto di notte, ricordo le sensazioni che mi angosciavano e la grande solitudine che mi accompagnava sempre.

I “miei genitori” erano troppo giovani, troppo irresponsabili, troppo fatti o ubriachi, incapaci di allevare un bambino, eppure mi hanno lasciato con loro per un periodo abbastanza lungo affinché potessi aver paura anche della mia stessa ombra.

Prima di incontrarli ho vomitato quattro volte, ero nervoso, il cuore batteva talmente forte che veramente ho pensato che potesse scoppiare.
Quando siamo arrivati dall’assistente sociale, loro erano già arrivati da un’ora circa, mi hanno chiesto se volevo vederli solo alla presenza dell’assistente sociale, ho risposto affermativamente e sono stato introdotto in una stanza che odorava di disinfettante.

I mostri erano in piedi accanto alla finestra, con indosso il vestito della domenica, tutti ripuliti e tirati a lucido. Lei ha fatto un passo nella mia direzione aprendo le braccia, mi sono subito tirato indietro e ho chiesto all’interprete di dire loro che non volevo essere toccato.

Siamo rimasti per una ventina di minuti in silenzio, poi hanno cominciato a fare domande del tipo: come stavo, che studi stavo facendo, se nella mia nuova famiglia stavo bene, se avevo sentito la loro mancanza… Si può sentire la mancanza di chi invece di darti amore ti ha dato solo paura? Certo che no!

Hanno continuato a parlare, mi hanno trovato cambiato, bello (come se fosse la cosa più importante), poi hanno parlato della loro nuova vita, adesso hanno incontrato Gesù… Io sono stato più fortunato, ho incontrato Etienne, il mio ragazzo, si sono disintossicati, hanno cambiato vita, ora hanno una bella casa, un lavoro, frequentano un gruppo di preghiera… l’amore per Gesù li ha cambiati… Forse quell’amore avrebbero dovuto darlo a me, invece mi hanno “regalato” HIV, botte, paura e dolore… Ma sono cose di poco conto, delle inezie ora che nel loro cuore c’è Gesù… Fanculo loro e pure Gesù!

Dopo un tempo interminabile finalmente la tortura è finita, hanno espresso il desiderio di un altro incontro ma il mio dito medio ben in mostra non ha avuto bisogno dell’interprete.
Ora è davvero finita, ho affrontato le mie paure, chiuso e sigillato porte ancora aperte.

Adesso finalmente posso guardare avanti con più serenità, anche se il passato non sarà mai cancellato perché ne porto i segni sul corpo ma almeno ho sconfitto i “miei” mostri.

Sono contento di non somigliare a quei perfetti estranei, la genetica non basta a creare un legame.
Per formare una famiglia ci vuole amore, rispetto, pazienza, voglia di stare insieme, di crescere insieme.
La mia famiglia, i miei genitori, sono quelle persone che mi hanno accolto in casa loro a braccia aperte, che hanno asciugato le mie lacrime, che restavano svegli con me quando la paura diventava incontrollabile, che mi hanno insegnato il significato della parola amore, che mi hanno sgridato quando lo meritavo, che hanno gioito con me per ogni piccolo successo e che mi hanno incoraggiato per ogni insuccesso e grazie a loro che oggi sono Xavier!



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