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Love Today

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Buon lunedì a tutti... Non sono sparito ma per colpa della criptonite sono momentaneamente fuori combattimento o per meglio dire funziono a scartamento ridotto... ma ci sono J


grazie al mio tecnico audio/video MesserMalanova

Doom da da di da di
Doom da da di da di

Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today.
Everybody's gonna love today, gonna love today.
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.
I've been crying for so long,
Fighting tears just to carry on,
But now, but now, it's gone away.

Hey girl why can't you carry on,
Is it 'cause you're just like your mother,
A little tight, like to tease for fun,
Well you ain't gonna tease no other,
Gonna make you a lover.

Everybody's gonna love today,
love today, love today.
Everybody's gonna love today,
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.
Girl in the blue with the big bust on,
Big bust on, big bust on.
Wait till your mother and your papa's gone,
Papa's gone
Momma, momma papa, shock shock me,
Shock shock me, shock shock.

Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today
I said,
Everybody's gonna love today, gonna love today,
Anyway you want to
anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.

Carolina sits on ninety five
Give her a dollar and she'll make you smile.

Hook her, book her, nook her, walk away!

Girl dresses like a kid for fun,
Licks her lips like they're something other,
Tries to tell you life has just begun,
But you know she's getting something other
Than the love from her mother

Everybody's gonna love today,
Love today, love today
Everybody's gonna love today,
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.

Girl in the blue with the big bust on,
Big bust on, big bust on.
Wait till your mother and your papa's gone,
Papa's gone
Momma, momma papa, shock shock me,
Shock shock me, shock shock.

I said,
Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today
I said,
Everybody's gonna love today,
Gonna love today,
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.

Doom da da di da di
Doom da da di da di
Doom da da di da di
Doom da da di da di.....

Everybody's gonna love today,
Gonna love today, gonna love today
Everybody's gonna love today,
Gonna love today,
Anyway you want to, anyway you've got to,
Love love me, love love me, love love.

Doom da da di da di
Doom da da di da di
Doom da da di da di
Doom da da di da di


Per un amico in più

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Questo è un pensiero da parte di Xavier che si trova ancora in ospedale ma vuole ringraziare voi amici blogger per il vostro sostegno.
Nonna Bea.




Non dico che dividerei una montagna,
ma andrei a piedi certamente a Bologna
per un amico in più,
per un amico in più.
Perchè mi sento molto ricco e
molto meno infelice
e vedo anche quando c'è poca luce,
con un amico in più,
con il mio amico in più.

Non farci caso tutto passa
hanno tradito anche me
almeno adesso tu sai bene chi è
piccolo grande aiuto,
discreto amico muto.
Il lavoro cosa vuoi che sia mai
un giorno bene, un giorno male lo sai
da retta un poco a me:
giochiamo a briscola.

Non posso certo diventare imbroglione
ma passerei qualche notte in prigione,
per un amico in più,
per un amico in più.
Perchè mi tiene ancor più caldo
di un pullover di lana,
a volte è meglio di una bella sottana
un caro amico in più,
un caro amico in più.
E se ti sei innamorato di lei
io rinuncio anche subito sai,
forse guadagno qualcosa di più:
un nuovo amico tu.

Perche un amico se lo svegli di notte,
è capitato già
esce in pigiama e prende anche le botte
e poi te le ridà.
Per un amico in più…

Capelli grigi si qualcuno ne hai
è meglio avremo un pò più tempo
vedrai,
divertendoci come non mai
ancora insieme noi.

Non dico che divederei una montagna
per un amico in più,
ma andrei a piedi certamente a Bologna
per un amico in più.
Forse guadagno qualche cosa di più
un vero amico...

(Riccardo Cocciante)

SuperGay è tornato...

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Eccomi a casa finalmente…
Comincio col dirvi grazie, grazie perché ci siete stati, nonna Bea mi teneva aggiornato.

A volte le cose non vanno come vorremmo… a dire il vero non vanno mai come vorremmo ma prendono una via tutta loro e si viene sballottati da tutte le parti come naufraghi in balia delle onde, sperando di fermarsi almeno in un porto sicuro.

Durante la mia assenza sono accadute molte cose, alcune delle quali non belle.

Pino mi è dispiaciuto davvero tanto per la perdita di tuo papà, avrei voluto tanto darti  il mio appoggio ma non mi è stato possibile, ti chiedo scusa per questo, come avrei voluto darlo anche a Valeria che per colpa della malignità di certi stronzi ha preso la decisione di rendere privato il suo blog.

La mia carrozzeria ha richiesto l’intervento del grande sciamano che mi ha sottoposto ad un intervento purtroppo necessario, tutto bene… almeno sulla carta perché bene non è andato un cazzo di niente.

Le mie poche difese immunitarie che ancora eroicamente resistevano per difendere la mia ammaccata carrozzeria mi hanno salutato per trasferirsi in un luogo molto più ameno e salubre, quindi mi hanno preso e rinchiuso in un’asettica stanza d’ospedale e lì ho vissuto per tutto questo tempo, nel più totale isolamento, potevo comunicare con l’esterno solo attraverso dei fogli scritti… nessuno poteva entrare.

I medici che venivano a visitarmi scuotevano la testa guardandomi con le loro facce da “poverino, sei messo male”… Esimie teste di minchia che non ero al meglio lo sapevo pure io, altrimenti in quella stanza del cazzo non ci sarei finito… un sorriso, un po’ di ottimismo non guastava… Ma alla faccia vostra e del vostro pessimismo, io SuperGay sono tornato a casa… Lo so non devo illudermi, potrebbe ricapitare… ma intanto sono fuori a mostrarvi il dito medio, mentre voi sciamani... usate la fantasia, sempre che ne abbiate ancora una piccola briciola.

immagine presa dal web

E alla fine arriva il cookie

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Tornare a casa è bello.
Ritrovare Etienne, la mia famiglia, i miei libri, il mio letto, le mie cose, cibo vero (eh sì, il cibo dell’ospedale è come gli esami a scuola o in università: una schifezza che non cambia nel corso degli anni. Semper fidelis.).
Persino ritrovare le stronzate on line è rassicurante.
Finché non sono stronzate come questa: la cookie law.
Cos’è?
Bene, se anche dopo avere cliccato il link e visitato la pagina non avete capito una mazza no problem.
Non si capisce una mazza perché non c’è niente di chiaro.
Dopotutto siamo in Italia, mica nel paese delle Persone Intelligenti.


Come spiega il sito formiche.net:

“I cookie – si legge sul sito del garante – sono informazioni immesse sul tuo browser quando visiti un sito web o utilizzi un social network con il tuo pc, smartphone o tablet. I cookie possono rimanere nel sistema per la durata di una sessione (cioè fino a che non si chiude il browser utilizzato per la navigazione sul web) o per lunghi periodi”.

BUONI E CATTIVI
Alcuni cookie, i cosiddetti tecnici, sono spesso utili, perché possono rendere più veloce e rapida la navigazione del web, non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare del sito web. Senza il ricorso a tali cookie, alcune operazioni non potrebbero essere compiute. Altri cookie (c.d. cookie di profilazione) possono invece essere utilizzati per monitorare e profilare gli utenti durante la navigazione, anche allo scopo di inviare pubblicità di servizi mirati e personalizzati.

LE NOVITÁ PER L’UTENTE
“Nel momento in cui l’utente accede a un sito web (sulla home page o su qualunque altra pagina), deve immediatamente comparire un banner contenente una prima informativa “breve”, la richiesta di consenso all’uso dei cookie e un link per accedere ad un’informativa più “estesa”. In questa pagina, l’utente potrà reperire maggiori e più dettagliate informazioni sui cookie scegliere quali specifici cookie autorizzare”, si legge sul sito del Garante.

LE SANZIONI
I titolari dei siti che erogano cookie di profilazione dovranno darne comunicazione all’ufficio del Garante e versare contestualmente una somma pari a 150€ per spese di segreteria. Ma i “biscottini” del web possono costare molto più cari, ha spiegato ha spiegato l’avvocato esperto di nuovi media Ernesto Belisario: “Per i casi di omessa o incompleta informativa la sanzione prevista è da 6 mila a 36 mila euro, mentre l’installazione di cookie sui terminali degli utenti in assenza del preventivo consenso degli stessi comporta la sanzione del pagamento di una somma da diecimila a centoventimila euro”.

Avete letto un po’ questa storia?
Allora, parliamo di noi blogger.
I blog innanzitutto non sono siti ma pagine private, al punto che hanno una normativa tutta loro da seguire.
I blogger non sono responsabili dei tipi di cookie emessi dalle case madri (Google, Altervista, Wordpress…) dunque la minaccia di far pagare 150 euro di tasse di segreteria (tasse per cosa? Gli pago la carta igienica coi ricami in oro per pulirsi il culo?) oppure multe che toccano i 36mila euro è tutto inutile.
Anche perché è stato facile emettere una legge di cui non si è mai parlato né off line né on line senza poi dare delle direttive precise.
In questo preciso momento, una settimana dopo la stronzata che il Garante ha tirato fuori dal suo cappello, siamo a questo punto: non sappiamo un bel niente!
Dopotutto, siamo in Italia.

E ancora, sempre da formiche.net:

LE PRIME REAZIONI
“Ma era così indispensabile? E soprattutto in questa modalità?”, si chiedono giornalisti, blogger ed esperti. Ecco come hanno commentato in Rete: Un “incubo kafkiano di policy in cui districarsi è impossibile (Giovanni Scrofani)”; “Una iniziativa sproporzionata che occupandosi di un tema reale incasina (come al solito e con grande noncuranza) la vita a tutti” (Massimo Mantellini); “Diciamo la verità: l’informativa sui #cookies è inutile (perché alla fine cliccan tutti OK senza leggere) ed è perdita di tempo. Da abolire” (Enrico Pagliarini).

“La cookie law è una scocciatura: 1) non so bene che dovrei fare per il mio blog, 2) i banner sui siti che visito sono insopportabili”, ha scritto su Twitter il professore e blogger Alfonso Fuggetta.

“La Cookie Law è una normativa costosa, inutile e inapplicabile”,ha commentato sul suo blog Giuseppe Granieri, saggista e professore all’Università di Urbino. Ecco l’interrogativo: “Ma perché deve essere il titolare del sito a prendersi carico di quello che manda un Facebook, Linkedin, Google e i loro derivati sul PC del suo lettore, senza considerare che spesso e volentieri il titolare non usufruisce nemmeno di quei dati raccolti e che, in più, nemmeno vengono archiviati sui propri server ma vanno nei data center dei colossi? La fattura la mandiamo a loro o al Garante?”.
Ed è così che personalmente vi invito a partecipare alla petizione di cui qui sotto:

“Per essere in regola con la Cookie Law occorrono competenze informatiche o disponibilità economiche che non sono alla portata di tutti: chiedi al Garante per la protezione dei dati personali di intervenire per aiutarci a rispettare la legge”.
A lanciare questa petizione è stato Gianluca Diegoli, esperto di digital marketing e blogger. Si chiama “Blocca il cookie”, e annunciandola come un paradosso tutto italiano, elenca una serie di ragioni per i quali non era il caso di allarmarsi:
“In Italia, nemmeno il caso NSA-Snowden ha smosso il garante, la politica, le coscienze. Non ci frega nulla di essere intercettati da Echelon. Però no, il cookie no. E lo fermeremo con un banner, 300 spartani proprio”.

“Le persone normali — mia mamma, mia sorella — penseranno che i cookie siano specie di virus, quando invece, al massimo, ti fanno vedere il banner di un sito invece che di un altro — e senza ovviamente sapere nulla dei tuoi dati davvero sensibili”
Per quelli, allora, da chi bisogna tutelarsi? “La profilazione vera, cioè i dati di acquisto li conoscono quelli della GDO o i siti da cui avete comprato, flaggando controvoglia senza leggere una richiesta di ok alla “vera” profilazione o facendo una carta fedeltà”.

Ma per Diegoli la verità è un’altra: “Anche questi, in realtà, dei vostri dati “personali” — mi spiace deludervi — se ne fottono alla grande. Non contiamo nulla, singolarmente. Anche il marketing, ahimè, pensa a noi infinitamente meno di quanto temiamo/pensiamo/speriamo.

Volete sapere la mia?
Trovo inutile mettere il banner per l’informativa dei cookie quando è una cosa che viola palesemente la nostra privacy di utenti, proprio come quando si va a fare una fidaty card, si compra qualcosa e siamo costretti a barrare la casella per il trattamento dei dati sensibili.
È illegale, ma essendo in Italia se ne sciacquano tutti le palle mangiandoci sopra.
Anche perché alla fine di una navigazione i cookie (come tante altre schifezze che ci portiamo dietro a ogni navigazione) vanno eliminati per evitare di appesantire il nostro amico computer.

Come si fa?
Facilissimo. Prima di tutto andate qui e vi scaricate in modalità gratis Ccleaner, un bellissimo e facile programma che vi pulisce il computer da ogni merdaccia possibile (usatelo prima di spegnere il computer, così pulisce anche il cestino).
Poi sempre prima di spegnere il computer andate nella barra dove avete i programmi (con windows cliccate su start, per mac non so), cliccate sull’icona internet con il tasto destro e pulite con il tasto “cancella cronologia”.

Tornando a noi, siccome questo banner va messo per forza (anche perché io personalmente da studente spiantato quale sono, dove li tiro fuori 36mila euro? Faccio prostituire Etienne?) vi do il codice che ho trovato sulla pagina di questo bellissimo sito.
Ora vi dico come installarlo.
Aprite il blog, andate nella voce “modello” (colonna a sinistra della pagina iniziale) e cliccate su “modifica html”.
Quando si apre la pagina cliccate dentro la scritta e cercate la scritta </body> (se non riuscite a vederla è semplice: cliccate sul testo html una volta sola col tasto sinistro del mouse, poi fate con la tastiera “ctrl+F” e dentro la finestrina che si apre in alto a destra copiate la scritta </body> e fate invio. Ve la trova lui).
Giusto sopra </body> mettete questo sbarellone di codice ricordandovi che là dove ci sono le XXXXXX dovrete inserire il codice html del colore da voi preferito (altrimenti non si vede niente)

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E per concludere, come disse il soldato Jane al suo istruttore, io dico al Garante: succhiami il tazzo, signor Garante!
(come nella settimana enigmistica, basta sostituire l’iniziale per ottenere la soluzione del gioco).


Felona

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Una luce chiara si affaccia lentamente
Offre la visione di grandi bolle bianche
La gente che le abita vive un nuovo giorno
Una nuova festa oggi come ieri.

Non ci son segreti nelle sfere trasparenti
Si specchiano nell'aria, si contagiano la gioia
Limpidi e sereni volano i pensieri
Le donne e le cicale discorrono d'amore.


Le case di cristallo si muovono col vento
Scorrono le valli, rimbalzano sul mare
Ruotano leggere nel sorvolare i monti
Lasciano una scia come una cometa.

Quando cala il sole il vento si riposa
Si fermano le sfere e formano un villaggio
La gente si ritrova e si corre incontro
Per un' altra festa mentre muore il giorno.
(Le Orme)




Vedo e non vedo, i fatti mi cosano!

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Nato come strumento delle revisioni di Microsoft Word (e programmi simili) per consentire a professori e correttori di bozze di supplire alla penna rossa, il testo barratoè di fatto diventato uno degli strumenti preferiti di scrittura di molti blogger e amanti del forum.
Le frasi barrate in questo ambito hanno però assunto un altro significato, sono i cosiddetti messaggi subliminali  dove in teoria l'intento è quello di dare la stessa notizia, o messaggio, con diverse interpretazioni cercando in qualche modo di riprodurre i pensieri della mente o il discorso parlato.
Faccio un esempio per essere più chiaro:

frase di partenza: amo le uova, tranne quando sono al tegamino.
frase reinterpretata con testo barrato:le uova, che schifo quelle al tegamino, sono favolose! 


Non ha un granchè di senso, sembra una frase scritta male sul quaderno, come se fosse una "brutta copia" una sorta di strano avrei scritto questo ma ci ho ripensato e l'ho cancellato ma ve lo lascio vedere, mi incuriosisce sapere quale sarà la vostra reazione.
La mia reazione è una sola: perché, perché, perché andare a usare il testo barrato?
Che senso ha questo voyeurista vedo non vedo, faccio ma non faccio capire?
A scuola cosa ci insegnano (o hanno insegnato, dipende dall’età) a scrivere in forma comprensibile i concetti che vogliamo esprimere, il vedo non vedonon è contemplato.

Il testo barrato è l'equivalente di un costume da bagno fatto con la pellicola del domopak ed esposto su una spiaggia dov’è proibito l’accesso ai nudisti: è stupido, non è simpatico e alla fine è anche incomprensibile.
Senza poi tenere conto che nella lettura del testo, il barrato da anche fastidio alla vista.
Perché dunque spopola tanto nel web?

Formulo una domanda diversa, che però rende bene il senso di quella precedente: perché se la moda del momento impone di girare in tanga e sandali in inverno, il 90% delle persone gira in tanga e sandali e poco importa se finisce in ospedale per una pomonite?
Perché è una cosa che fa tendenza, fa moda e la moda rende stupidi.
Il testo barrato, che fa tanto bambini dell’asilo con problemi di espressione verbale, è una moda e quindi la maggior parte dei salmoni che risale la corrente decide di usare questo strumento nel modo meno adatto.

  
Personalmente, dopo un’attenta riflessione, ho trovato quello che forse è l’unico collegamento psicologico che spiega l’uso sfrenato del testo barrato: il lapsus freudiano.
Due parole per definire un conflitto tra le intenzioni coscienti dell'individuo e le tendenze inconsce che, determinando una momentanea perdita di controllo sulla coscienza, lascia scorgere il desiderio inconscio.
Ovvero tutte queste persone che scrivono col testo barrato non vogliono o non sanno esprimere i loro pensieri e quindi scivolano su tanti lapsus che si trasformano in frasi barrate, col risultato che il povero lettore di turno non capisce niente ed è costretto a fare a parte un copia e incolla del testo senza tutte quelle inutili frasi cancellate.
Il che, per assurdo, produce un altro testo che alla fine non corrisponde al messaggio originale che l’autore voleva dare.
Per citare una delle frasi di Paolo Cevoli (grazie come sempre, amico Malanova, per il tuo supporto audio/ video): cosa voglio dire con tutto ciò ? Non lo so, però… c’ho ragione, e i fatti mi cosano!

(p.s: Malanova, devo cominciare a pagarti?)


Più bastardo di prima

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La pausa è finita.
Ebbene sì, alla fine ho deciso di tornare a bloggare anche se da questo momento in poi molte cose cambieranno.

Mi sono preso una pausa molto lunga perché ne avevo bisogno.
Stare on line mi stava stremando e non perché occuparmi di un blog sia difficile, è certa gente che sta nei blog che è difficile.
Chiamiamoli con il loro nome: stronzi.
Come recita un proverbio inglese: tutti sembrano normali finché non li conosci sul serio.



Immagino vogliate sapere i nomi di queste persone stronze che sono capitate sulla mia strada, perché la curiosità è come la stronzaggine: difficilmente muore.
Ebbene la mia risposta è no.
Non avrete la soddisfazione di sapere nessun nome.
Lascio gli stronzi alla loro consapevolezza di esserlo, chi leggerà questo post saprà se sto scrivendo di lui/lei oppure no.

Dicevo, ho incontrato molti stronzi in questo blog.
Sono come la merda, capitano, solo che a differenza della merda non ti portano fortuna.

Ci sono stati stronzi che hanno scritto commenti pieni di insulti pensando che avere la moderazione significhi pubblicare a culo senza leggere (imbecilli della blogsfera) e sperando quindi di vedere i loro commenti pubblicati con eventuale disperazione del sottoscritto.

Poi altri stronzi che pensando di imitare il buon samaritano mi hanno scritto cordialmente di farla finita con le mie inutili lagne che tanto non ci crede nessuno al fatto che io abbia tutti questi problemi.
Che ci crediate o meno me ne sbatto le palle tre volte al giorno o secondo prescrizione medica, anche io sarei più felice se non avessi questi problemi e passassi il tempo a inventarmeli.
Certo, significherebbe non avere un cazzo da fare ed essere alquanto coglioni come chi mi ha scritto questi commenti, ma almeno godrei di una salute di ferro.

E poi c’è la categoria di stronzi numero tre che mi hanno augurato di morire presto.
Grazie di cuore, non ve lo rimando indietro perché tanto non funziona quindi vi auguro una vita lunga e piena di salute e intanto vi invito a infilarvi un mortaretto acceso su per il culo (pensate, è l’unica botta che riuscirete ad avere) in quanto io sono qui e non mi leverò facilmente dalle palle.

C’è chi dice che gli stronzi vanno scansati con un bel sorrisone sul viso stile tanto io sono superiore a queste cose.
Cazzate.
Siamo esseri umani, non guru dell’antiemozione che vivono con l’anima piena di cubetti di ghiaccio e fingono di restare impassibili di fronte a tutto.
Pertanto io questi stronzi non li scanso.
Prendo invece una bella pala, li lancio nella grande discarica degli stronzi e d’ora in poi cambio registro.

Chi vivrà vedrà.


Bigotti e grulli chi li ha... tiri l'acqua!!!

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Avviso: il post non è stato scritto in versione ridotta, stavolta vado incontro a lettori dotati di pazienza per arrivare fino in fondo e di mente aperta per capire quello di cui ho scritto.
Astenersi rompicoglioni e cattobigotti.

Il matrimonio gay è legale in tutti gli Stati Uniti d'America: la Corte Suprema si è pronunciata e ha dichiarato incostituzionali quelle leggi statali che vietano il matrimonio tra persone dello stesso sesso. In tal modo il matrimonio ugualitario è di fatto approvato in tutti gli USA.

Nessuna unione è più profonda del matrimonio, perché incarna i più alti ideali di amore, fedeltà, dedizione, sacrificio e famiglia.
Nel formare un’unione matrimoniale, due persone diventano qualcosa di più grande di quanto fossero in precedenza. Come alcuni dei firmatari delle petizioni dimostrano, il matrimonio incarna un amore che può andare anche al di là della morte. Sarebbe un errore affermare che questi uomini e queste donne non hanno rispetto dell’idea del matrimonio.
La loro richiesta dimostra che lo rispettano così profondamente da chiederlo per se stessi. La loro speranza è di non essere condannati a vivere in solitudine, esclusi da una delle istituzioni più antiche della civiltà. Essi chiedono uguale dignità dinanzi alla legge. La Costituzione garantisce loro questo diritto.
(www.queerblog.it)

Le parole in corsivo sono di Arthur Kennedy, che ha fortemente voluto insieme al Presidente Barack Obama l’approvazione definitiva del matrimonio omosessuale.
E gli USA dissero sì.

Ma in Italia?
Allora, per chi non lo sabato 27 giugno c’è stato il Pride a Milano con cifre da capogiro (qualcosa come 100mila partecipanti), grandi personalità, una festa esempio di civiltà e…?
E poi un cazzo.
Perché in Italia si è gay, lesbiche, trans, bisex solo un giorno l’anno (questo vale per un buon 80% della comunità LGBT italiana), gli altri 364 giorni (uno in più per gli anni bisestili) si è struzzi.



Di solito se si chiede a qualcuno se è gay/lesbica (ben sapendo che questa persona è omosessuale) si ottengono risposte del tipo “no, assolutamente no” oppure “sì ma non posso farmi vedere in paese/città”.
Giusto, facciamoci vedere fuori (magari all’estero, in posti esotici come Londra… Tiziano docet) ma non in casa che non si sa mai.
Poi magari al parroco o alle comari gli piglia un infarto… il che non sarebbe una cattiva idea ma non siamo così fortunati.

Così al posto di ottenere l’approvazione del matrimonio omosessuale, di avere leggi serie contro l’omofobia (anzi, di vedere riconosciuto il reato di omofobia che in Italia non esiste nemmeno) cosa abbiamo?
Il Family Day, che è un esempio di tutto quello che può essere una manifestazione colma di odio e discriminazione verso il prossimo. (alla faccia della famiglia Mulino Bianco).
E intanto Carlo Gabardini scrive per sottolineare proprio come il Family Day sia pericoloso:
Se tu non vuoi che un altro abbia la famiglia, questo non è più egoismo: questo è odio.
E io penso che nessuno abbia il diritto di scendere in piazza spacciando l'odio per giustizia. Questa cosa mi ferisce.
(www.queerblog.it)

Pericoloso?
Altrochè se pericoloso, quello che è stato detto e fatto durante il Family Day è la punta dell’iceberg dell’odio profondo e ingiustificato che una buona fetta di italioti cattobigotti nutre nei confronti delle persone omosessuali.
E ne ho avuto la riconferma leggendo il post di una blogger che mi ha lasciato l'amaro in bocca.

Di che si parlava?
Del solito argomento trito e ritrito che gli italioti tirano fuori per evitare di discutere dell’approvazione di leggi a favore degli omosessuali.

Parlo del gender che sembra una brutta parola e in realtà lo è.
Gender dal tedesco significa genere, il che dà abbastanza l’idea di come i tedeschi ce l’hanno proprio nel DNA questa storia del dover classificare tutto.
Ma a parte questo gender viene usato in psicologia e pedagogia per definire il genere di appartenenza di una persona: maschio o femmina.
Non si parla di sesso e sessualità ma di una serie di comportamenti schematici che sono attaccati sul bambino (il quale dovrebbe rispondere in base alle aspettative di genere).
Per farla breve: se nasci maschio da te ci si aspetta che diventi un incrocio fra Thor e Bob l’aggiustatutto. Se hai tendenze da Billy Elliot allora “hai qualcosa che non va” perché devi rientrare nello scompartimento uomo puzzolente gira con clava in mano e porta dinosauro a casa.
Se nasci femmina dovresti essere qualcosa a metà fra Cenerentola e Mary Poppins, se invece assomigli a Xena la principessa guerriera sono cazzi tuoi.
Inteso cos’è il gender?

Ecco, in quel post che ho letto oltre al gender si parlava “dell’abominio” proposto dalle scuole di mettere le voci genitore 1 e genitore 2 al posto di madre/padreper la firma di documenti e pagelle.
Abominio?
A me sembra che vada molto a favore delle nuove famiglie allargate etero, dei genitori single etero, dei divorziati etero…
Per chi non si ricorda, i genitori omosessuali non vengono riconosciuti come coppia genitoriale quindi in questo discorso abominevole non rientrano nemmeno.
Dove sta lo scandalo?
Genitore 1 e Genitore 2 non va bene? Perché?
È meglio proprio per questi etero cattobigotti così i bambini con una madre e trecento padri che transitano nel letto della puritana genitrice non vanno in confusione.
Sanno di avere una madre Genitore 1 e trecento Genitore 2 (da qui il detto “madre certa, padre ignoto”).
Idem per i nuovi padri che lasciano le moglie e la prole per un numero indefinito di amanti sempre più giovani che i figli rischiano di confondere con una sorella.
Il vantaggio è tutto loro.

E poi i bambini si confondono.
Non so, io mi sentirei più confuso e pure un poco turbato nel sapere che:
-un morto (Gesù bambino o Babbo Natale) mi porta i regali il 25 Dicembre;
-se mi masturbo divento cieco perché God mi fissa come un Grande Fratello;
-se lecco i muri ho le visioni (grazie Santa Brigida);
-se ammazzo un pesce e consegno all’angelo le sue interiora poi posso guarire mio padre dalla cecità (viva San Tobia);
-se mi scorticano vivo poi vado in giro lo stesso a predicare (San Bartolomeo doveva essere immune da infezioni);
-se leggo un libro o guarisco qualcuno con le erbe mi bruciano vivo;
-se vado dal prete per essere formato vengo pure toccato e non dalla grazia divina ma dalla bacchetta magica del prete.


Dunque, Sinforosa Castoro, che senso ha scrivere: un conto sono i pari diritti civili per ogni individuo, un altro è chiamare famiglia ciò che famiglia non potrà mai essere, anche se una legge la chiamerà tale.
Quali diritti civili, quelli che gli omosessuali italiani non hanno?
I diritti della famiglia sono connessi a quelli dell’individuo.
Impedire a una persona di vedere riconosciuti i propri diritti, di potersi sposare, di vedere tutelati e riconosciuti eventuali figli è un segno di inciviltà, è mancanza di diritti.
È ODIO ALLO STATO PURO.
E per una persona che poi si definisce credente, cattolica, che segue fermamente gli insegnamenti di Cristo (perché, ricordiamo, i cattolici seguono Cristo) è giusto scrivere questo?
Nel discorso della montagna mi sembra che Cristo abbia detto amatevi l’uno con l’altro come io amo voi, non amatevi finché siete etero e massacrate gli omosessuali.
Dove sta la vostra cristianità?

Aspetta, lo so dove sta.
Volete ferire il prossimo, offenderlo, umiliarlo, ammazzarlo, dire il falso, rubare, fare violenza, fomentare guerre, odio, discriminazione e compiere gli atti più abominevoli che la vostra mente possa concepire?
Usate Dio come ragione per farlo e non avrete problemi.
Dio serve a questo, dopotutto, è quello che voi cattobigotti (ma non solo, io estendo il discorso a tutte le religioni) in secoli di umanità ci avete insegnato e dimostrato.
Dopotutto l’esempio migliore ve lo ha dato proprio God, che ti aspetti da uno che lascia suo figlio a morire agonizzando per salvare quattro coglioni che tanto non vogliono essere salvati?

Ma torniamo in tema, a questo punto non lo so se l’Italia farà mai il salto di qualità della Francia, degli USA e di tanti altri paesi che si possono definire civili.
Io so solo che il mio futuro, se riuscirò a farlo, me lo costruirò da solo.
Io so solo che quando guardo negli occhi Etienne vedo amore, rispetto, fiducia, speranza.
So che quando le sue mani stringono le mie divento sì un supereroe invincibile.
E so di non essere sbagliato se tutto questo lo vivo con un uomo e non con una donna.

E a voi cattobigotti che posso dire?
Che vita triste che avete.




YOUNG EUROPE

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grazie nonna Bea

Se la visione di questo film servirà a salvare anche solo una vita avrà raggiunto il suo scopo.

CONDIVIDETE IL FILM IL PIU' POSSIBILE ATTRAVERSO I SOCIAL, IL PASSAPAROLA, I BLOG , I FORUM E TUTTI CANALI CHE CONOSCETE.

Questo è il link da condividere: YOUNG EUROPE

La canzone popolare

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grazie al mio tecnico audio/video MesserMalanova

Alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
se c'è qualcosa da fare
alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da imparare ancora
ce lo dirà. 
Sono io oppure sei tu
che hanno mandato più lontano
per poi giocargli il ritorno
sempre all'ultima mano
e sono io oppure sei tu
chi ha sbagliato più forte
che per avere tutto il mondo tra le braccia
ci si è trovato anche la morte
sono io oppure sei tu
ma sono io oppure sei tu.

Alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
se c'è qualcosa da fare
alzati che si sta alzando la canzone popolare
se c'è qualcosa da capire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da chiarire ancora
ce lo dirà.

Sono io oppure sei tu
la donna che ha lottato tanto
perché il brillare naturale dei suoi occhi
non lo scambiassero per pianto
e invece io, lo vedi da te
arrivo sempre l'indomani
e ti busso alla porta ancora
e poi ti cerco le mani
sono io, lo vedi da te
mi riconosci, lo vedi da te.

Alzati che sta passando la canzone popolare.

Sono io sono proprio io
che non mi guardo più allo specchio
per non vedere le mie mani più veloci
né il mio vestito più vecchio
e prendiamola tra le braccia questa vita danzante
questi pezzi di amore caro
quest'esistenza tremante
che sono io e che sei anche tu
che sono io e che sei anche tu.

Alzati che si sta alzando la canzone popolare.

Alzati che sta passando la canzone popolare
se c'è qualcosa da dire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da chiarire ancora
ce lo dirà
se c'è qualcosa da cantare ancora
si capirà.

Castori e Poiane nuocciono gravemente alla salute

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Attenzione: questo post nuoce gravemente a cervelli poco funzionanti.
Astenersi poiane e castori.

Luglio, col bene che ti voglio le teste fai ammattir… ahi ahi ahi ahi…

Caro Luglio, se fossi un po’ meno caldo forse le cose andrebbero meglio.
Sai perché te lo dico?
Perché sul ramo dell’albero davanti camera mia in questi giorni si è posata una poiana molto fastidiosa che farnetica dicendo che è giusto che gay e lesbiche non abbiano nessun diritto perché il suo buon God non lo permette.
Non paga delle sue cinguettate continua dicendo che solo due etero dotati dei giusti gameti (che Mendel la fulmini qui) possono diventare genitori e che chi adotta (o in extremis ricorre all'inseminazione artificiale) non sarà mai un vero genitore, anzi gli dovrebbero pure togliere i figli sempre per volontà di God.


Insieme a lei c’è anche un castoro che non solo le dà ragione ma dice anche che mamma e papà sono e saranno sempre il modello giusto e perfetto di famiglia, facciano quello che facciano.

In che senso, caro Luglio?
Nel senso che, come è accaduto in Russia, due bravissimi genitori etero “gametati” correttamente possono scappare abbandonando in ospedale il loro bambino appena nato “reo” di essere imperfetto in quanto ustionato da un’incubatrice mal funzionante.

Nel senso che l’anno scorso, sempre sotto il tuo solleone, un bravo padre etero ha lasciato bollire il figlio in auto finché non è morto.
Ma si sa, era stressato. Per questo era tornato indietro a prendere il cellulare ma il figlio non lo ha visto.

Nel senso che due ottimi genitori etero e credenti dello Utah possono massacrare i loro figli temendo l’Apocalisse.
È God che lo vuole.

Nel senso che esiste in rete una petizione dove si chiede a gran voce di riconoscere nel giorno del 25 febbraio la “Giornata contro il figlicidio”, per cercare di fermare questa piaga perpetrata dai bravissimi genitori etero “gametati” correttamente e timorati di God.
Sai chi ha indetto questa petizione?
Una mamma il cui bambino è stato massacrato dal bravo papino gametato durante un incontro “in ambiente protetto e sorvegliato dalle autorità”.
Ammazza.

Leggete qui e se ritenete giusto firmate.

Ma sia mai, meglio un figlio violentato, abusato, ferito, umiliato, picchiato e magari ucciso purchè l’abbiano fatto mammina e papino coi gameti giusti e timorati di God.

Mammina e papino, non genitore 1 e genitore 2 che poi magari il povero docente (magari lo stronzo che si volta davanti a un atto di bullismo o di omofobia, come fanno il 99,9% dei docenti italiani) si confonde.
Giusto, con certe ottime famiglie etero composte da 1 madre, 1 padre, 350 amanti, 200 figli diversi invece non si fa casino.

Però, Luglio caro, il casino c’è anche per un altro motivo.
Hai presente la diversamente intelligente Giorgia Meloni? No?
Ma sì dai, quella che sta al Governo senza un vero motivo (o meglio, il motivo c’è ma è sotto scrivania, se capisci cosa intendo).
Ecco, siccome non sa apprezzare il valore del silenzio e deve dare aria a quella fogna di bocca se ne esce con questa frase: no al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Sarebbe una spesa enorme per lo Stato e una inaccettabile apertura alle adozioni gay. 

Ma Luglio mio, tu non sai quanto ha ragione questa inversamente senziente.
Non sono i bunga bunga, le igieniste e i diversamenti intelligenti che stanno in Parlamento, le case regalate, le auto blu, le tangenti, la corruzione, il Vaticano (e tanto altro) che fanno colare a picco il PIL dell’Italia.
No, certo che no.
Sono le nozze e le adozioni omosessuali, che ancora non sono state concesse.

Ma che ti aspetti, Luglio, questo è un paese dove si usano la Costituzione e la CEDU come carta igienica!
Riconoscere a tutti gli stessi diritti?
Ma no, poi come fanno i timorati di God “gameticamente corretti” a continuare la loro supremazia?

Ma ti immagini? Due gay o due lesbiche che si sposano, hanno dei figli, vivono felicemente, lavorano, pagano le tasse, si tutelano come famiglia.
Un po' come hanno fatto due padri americani che hanno adottato due bambini che nessun bravo etero voleva perchè il fratello maggiore ha problemi di salute un po' gravi.
Sai cosa fanno di male?
Crescono questi figli con amore e insegnano loro valori come rispetto, umiltà, fiducia, amicizia...
Cazzo, che brutta cosa l'amore.
Forza Poiana, magari col tuo cervello limitato riesci a imparare qualcosa.


Comunque secondo Poiana e Castoro non è bene essere genitori omosessuali, meglio essere etero e:
-tradire il/la coniuge con 12 amanti diversi (uno per segno dello zodiaco);
-picchiare la moglie e magari ammazzarla;
-picchiare, ferire e umiliare i figli e se sono pure omosessuali buttarli fuori di casa;
-andare in chiesa la domenica e fare servizio sociale a pagamento il resto della settimana;
-vantarsi di credere in God ma insegnare che tutte le persone diverse (gay, extracomunitari, invalidi...) vanno offesi e magari pure bastonati un po’ in nome del sacro credo cattobigotto.


E intanto, guarda questi bambini statunitensi.
Sono sconvoltissimi nel sapere che finalmente potranno avere due mamme o due papà regolarmente sposati e che nessuno potrà strapparli da loro in nome di God.
Eh già, sono proprio scioccati.

Ma ora ti giro un quesito che mi preme di più.
Tu Luglio sei maschio, giusto?
Adesso mi spieghi perché nei calendari ti raffigurano quasi sempre con signorine in bikini?
Non va bene perché le signorine sono femmine e tu sei maschio, poi ti confondi le idee e cresci male.

Di che parlo?
Ma di quel castoro e quella poiana che vagheggiano sul gender.
Dicono che se nasci maschio ma ti piacciono “le cose da femmina” (tipo cucinare, mettere in ordine camera tua, lavarti, essere educato, ballare e cucirti un paio di calzini) cresci male e magari diventi pure gay! (eh già, perché secondo loro gay si diventa, non si nasce).
E la stessa cosa per le femmine: non devono giocare a calcio, imparare a montare un comodino, indossare jeans e scarpe da ginnastica, sostituire una ruota... no, che poi crescono confuse e magari diventano pure lesbiche!

E infine, un’ultima notizia.
Una ragazza belga, gravemente malata, ha chiesto e ottenuto dallo Stato il permesso di eseguire l’eutanasia.
Laura non ha il cancro né nessun’altra malattia del corpo, ne ha una che colpisce il corpo e l’anima e si chiama depressione.
Si ferisce ogni giorno, non vive più e nessuna medicina funziona.
Laura chiede di morire e lo ottiene.
E le poiane? E i castori?
Leggi qui:
Mentre in tanti sperano che Laura possa improvvisamente sentirsi meglio, tornare a credere nei suoi amici, nelle foto, nel teatro, nel caffè. Dare un’ultima chance alla vita. Prima che sia troppo tardi. 

Che strano, improvvisamente la vita di Laura diventa la vita di tutte le poiane e i castori.
Non c’è nemmeno il diritto di vivere e morire senza che qualche sostenitore di God debba dire la sua.

Ma non sono loro, poiane e castori, che dicono sempre che God vede e provvede?
Ecco, che provveda a regalargli una raucedine perenne e una paresi alle mani, così non c’è il rischio che dicano o scrivano cazzate nemmeno col tuo solleone.

Chissà, forse fanno così perché vogliono il premio Nobel per l’umanità.

Ti saluto, Luglio, con questa bella canzone.
Non metto nemmeno il testo, lo conosco a memoria! Alla prossima e per favore, dà un calcio nel sedere a Flegetonte.
Per inciso, quando finiranno i nomi della Divina Commedia useranno quelli dei Promessi Sposi?
Ai posteri l’ardua sentenza!


Ringrazio MesserMalanova sempre per il suo valido aiuto!

Tintarella di luna

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(grazie al mio tecnico audio/video MesserMalanova)
Abbronzate, tutte chiazze,
pellirosse un po' paonazze
son le ragazze che prendono il sol
ma ce n'e' una
che prende la luna.

Tintarella di luna,
tintarella color latte
tutta notte sopra il tetto
sopra al tetto come i gatti
e se c'e' la luna piena
tu diventi candida.

Tintarella di luna,
tintarella color latte
che fa bianca la tua pelle
ti fa bella tra le belle
e se c'e' la luna piena
tu diventi candida.

Tin tin tin
raggi di luna
tin tin tin
baciano te
al mondo nessuna e' candida come te.

Tintarella di luna,
tintarella color latte
tutta notte sopra il tetto
sopra al tetto come i gatti
e se c'e' la luna piena
tu diventi candida.
Tin tin tin
raggi di luna
tin tin tin
baciano te
al mondo nessuna e' candida come te.

Tintarella di luna,
tintarella color latte
tutta notte sopra il tetto
sopra al tetto come i gatti
e se c'e' la luna piena
tu diventi candida.

E se c'e' la luna piena
tu diventi candida.
E se c'e' la luna piena
tu diventi candida, candida, candida!

E ci risiamo... (storie di gender vissute e di sorprese inaspettate)

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Luglio, amico caldissimo, ci risiamo.
Lo so, sono noioso e mi ripeto.
In questo periodo ho tante cose da fare fra cui studiare per l’ultimo esame, trovare un appartamento per me e iniziare le prove tecniche di convivenza.
Perciò secondo te, come reagisco di fronte a una mail che parla di…

No no, prima le buone notizie.
Il Presidente americano Obama ha deciso che dal prossimo anno il 26 giugno sarà la Giornata Mondiale dell'Uguaglianza in onore dei diritti LGBT.
Ecco le sue parole:

“Queste persone sono degli eroi e si meritano di essere riconosciuti per il loro coraggio e sacrificio. Io non posso pensare a niente che possa meritarsi un giorno di vacanza nazionale se non chi lotta per l’uguaglianza. 
La nostra nazione è stata fondata su un principio radica: siamo tutti uguali
È mia urgenza onorare la comunità lgbt con un giorno di vacanza nazionale. 
Fino ad allora dichiaro il 26 giugno 2016 Giornata Mondiale dell’Uguaglianza”.
Mondiale, hai capito bene!
Anche l'Italia cattobigotta che lecca il culo a sua Vaticanità sarà costretta a celebrare noi omosessuali, i bisessuali e i transessuali.
Gli italioti (non i bravi italiani con senso del diritto civile, parlo degli italioti stile Poiana o Castoro tanto per capirci) almeno per un giorno dovranno tacere e guardare con rispetto noi "cittadini invisibili" che vediamo riconosciuti i nostri sforzi e le nostre lotte per cambiare questo paese di merda.
Giusto per loro metto questa immagine...


Ma torniamo a noi e alle brutte notizie.
Stamattina apro la mail per controllare che non ci siano comunicazioni da parte dell’università (può sempre succedere un ultimo cambiamento di programma) e mi trovo un messaggio da parte di un certo Matteo Cattaneo.
Dopo un scusa, ma chi sei? che si accende nella mia mente apro la mail per vedere di che si tratta e mi trovo l’invito a firmare una petizione (da qui riporto testualmente il contenuto della mail)

riguardante il problema della diffusione dell'ideologia gender nelle scuole.
Si tratta di una campagna molto urgente: tra poche ore infatti la Camera si esprimerà sul maxi emendamento "la buona scuola”.
Un milione di persone, lo scorso 20 giugno, hanno manifestato a Roma per dire no all'ideologia gender nelle scuole, ma la presente versione del maxi emendamento al comma 16 contiene tuttora riferimenti e "cavalli  di troia” che rappresentano una concreta minaccia.
La manifestazione del 20 giugno ha dato un grande segnale ai parlamentari e a tutte le istituzioni, ma le reazioni della politica al momento non sono sufficienti, soprattutto se il maxi emendamento sara votato senza modificare il comma 16.
Aiuta CitizenGO e le altre associazioni che stanno difendendo il diritto alla libertà di educazione e la famiglia naturale. Firma la nostra petizione per dire, ancora una volta, no all'ideologia gender nelle scuole.


Di stronzate questa mail è piena, è indubbio. Ho però sottolineato un punto che mi sta a cuore e di cui discuterò più tardi.
Ma cos’è “La buona scuola”?
È un emendamento in grande stile che in teoria dovrebbe cambiare un po’ di cose nelle scuole fra cui budget, meritocrazia, esami, voti, insegnamento della lingua inglese e dell’informatica e infine anche il gender.
Adesso chiarirò una volta per tutte cos’è questa storia.

L’inizio del problema gender affonda le sue radici all’inizio del Duemila quando l’UE iniziò a mandare all’Italia messaggi come caro paese arretrato, sarebbe il caso che tu introducessi lezioni vere di educazione sessuale e di genere nelle scuole.
Per circa tredici anni non è stato recepito un bel niente, poi l’anno scorso avevano iniziato a circolare le bozze dei primi manuali per insegnanti e genitori che dovevano essere distribuiti nelle cuole proprio per iniziare queste lezioni.
Salvo che “un solito ignoto” agli alti vertici spifferò la cosa prima dell’approvazione parlamentare e non se ne fece nulla.

Ora con il fatto che l’Italia ha approvato la CEDU (Carta Europea dei Diritti dell’Uomo) che fra le altre cose dice apertamente che bisogna riconoscere i diritti degli omosessuali e educare al gender, Shish si trova le mani legate.
Arriva così la proposta dell’educazione al gender nel DDL la Buona scuola (leggi sui diritti LGBT ancora niente. Un bel cazzo, se proprio lo vuoi sapere. Italia faro di ignoranza).

Cos’è l’educazione di gender?
Accompagnata a una vera educazione alla sessualità, educare al gender significa prendere bambini e ragazzi e spiegare loro che oltre al mondo eterosessuale esistono anche altri tre mondi (omosessuale, bisessuale e transessuale) e che nessuno di questi è sbagliato.

E secondo te io devo firmare una petizione che invita a fare tutto il contrario, ovvero restare fermi in questa massa di ignoranza che avvolge le menti italiote?
Forse, caro Luglio, Matteo Cattaneo non sa che sono gay altrimenti una mail così cogliona non me l’avrebbe mai spedita.
Mi spiace solo non potergli rispondere con un bel vaffa, ti dirò.

Ma adesso ti dico anche chi sono le associazioni che difendono “la famiglia naturale”.
Sono tutte associazioni di mente molto aperta, favolosamente buone: Giuristi per la vita, Provita, Movimento per la vita e in ultimo i neocatecumeni.
Per inciso il 20 giugno durante il Family Day il leader neocatecumenale Kiko Arguello (mi spieghi che cazzo di nome è? Sembra il nome di un rossetto da drag queen) se ne esce dicendo che il femminicidio è colpa delle donne che non amano abbastanza i mariti e ora usa lo slogan “No al gender nella scuola, sì alla famiglia naturale”, che era l’alternativa moderata al più drastico e definitivo “Gender sterco del demonio”. (leggi qui se non ci credi:http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/25/fiducia-alla-buona-scuola-sulleducazione-di-genere-il-governo-rischia-di-cadere/1812876/)
Peace and love, come vedi. Sti cazzi, però peace and love.


Io sono strafavorevole all’approvazione dell’insegnamento del gender nelle scuole, è ora che le cose cambino.
Quali cose, Luglio?
Ti faccio un po’ di esempi, tutte cose i buoni maestri dovrebbero insegnare:

-esistono maschi, femmine e maschi e femmine nati in corpi sbagliati che decidono di cambiare sesso e non c’è niente di male in questo;

-un maschio non deve necessariamente fare le cose “da maschio” e una femmina non deve per forza fare le cose “da femmina”. Se a un maschio piace cucire e a una femmina fare l’idraulica non c’è bisogno di chiamare il prete. Quello ai bambini fa solo tanto danno;

-esistono mamma e papà ma anche mamma e mamma o papà e papà e niente e nessuno può dire che è sbagliato o che due mamme e due papà non devono avere figli in quanto “persone sbagliate” o peggio “persone inferiori che non meritano alcun diritto”;

-discriminare una persona perché omosessuale, bisessuale o transessuale non è simbolo di intelligenza ma solo un atto di grande viltà e di immensa coglionaggine e non va assolutamente premiato o incoraggiato;

-masturbarsi non è un peccato ma un modo di scoprire la propria sessualità e no, non si diventa ciechi se lo si fa;

-se una ragazza si tocca il seno non è una pervertita ma sta imparando a conoscere una parte del suo corpo molto delicata e purtroppo soggetta spesso a tumori;

-il sesso è bello se fatto prima col cervello, quindi è giusto parlare ai ragazzi di malattie sessualmente trasmissibili e di protezione anziché insegnare loro che il sesso è sporco e sbagliato. Chissà, magari evitiamo che lo Spirito Santo colpisca ancora o che l’AIDS continui a colpire (ragazzi etero, questo riguarda soprattutto voi visto che da dieci anni l’AIDS è aumentato fra gli etero) a suo piacimento.

Pensi che tutto questo sia sbagliato, Luglio?
No, per fortuna no perché tu sei intelligente.
Ma tanti genitori (quei “certi” genitori etero che educano il figlio a pane, odio e violenza) e tanti docenti (quelli che “è meglio mamma e papà anche se picchiano il bambino, perché mamma e papà sono la famiglia giusta”) pensano il contrario.

Sai che ne penso, Luglio?
Che qui non è una questione di cosa penso io, cosa pensi tu e cosa pensano i “certi”.
È una questione di diritti umani e i diritti umani sono superiori a tutte le idee possibili dei singoli.
Non si può andare avanti a insegnare ai bambini e ai ragazzi concetti come l’ignoranza, la discriminazione e la paura del “diverso”.
L’educazione al gender può di fatto cominciare a cambiare le cose, perciò spero tanto che il tuo solleone illumini i cervelli dei politicanti e che questi approvino il maxi emendamento.


Sempre tuo e alla prossima!


Felix Natalis Julius!

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Felix Natalis Gaius Julius Caesar!
2115 candeline tutte per te su una torta gigantesca e rainbow!

Tranquilli, non sono impazzito.
Per chi non lo sa, oggi (o domani, dipende dalle versioni storiche) nacque nella Suburra l’allora non tanto famoso Caio Giulio Cesare.
La madre Aurelia era una donna capace e anticonformista.
Nonostante fosse una patrizia e fosse già madre di tre bambine, aveva deciso di non vivere nella zona ricca della città e di gestire il patrimonio di casa completamente sola (il marito era sempre in viaggio per affari) in modo da essere libera di educare i figli come meglio credeva.
Il piccolo Giulio si impose subito come un bambino particolare, narra infatti la leggenda che lo fece nascere “in modo non naturale” un medico ebreo e da quel giorno si cominciò a parlare di parto cesareo.


Sin da piccolo Giulio ricevette un’educazione a 360 gradi: lingue diverse, insegnanti di strada (ebrei, ex schiavi greci, aramaici…), si dice persino che passò un periodo della sua vita fra i pirati prima di tornare a nuoto in patria.
Se non fosse stato per Silla che lo costrinse a vestire la toga di Pontefice Massimo (il sacerdote di Giove) probabilmente non si sarebbe mai deciso a intraprendere la carriera militare e le cose (ahi noi) sarebbero andate in modo diverso.

Ma non è questo che ci interessa oggi.
In questo Giulianniversario ricordiamo un lato della vita di Giulio Cesare di cui si parla sempre poco.
Sapete come lo definì il suo amico/nemico Marco Tullio Cicerone?
In una lettera disse a Giulio che era la moglie di tutti i mariti e il marito di tutte le mogli.
Nel leggere quelle parole Giulio scoppiò a ridere, senza negare.

Come, mi direte voi, Caio Giulio Cesare era bisessuale?
Ebbene sì.
Ebbe felicissime relazioni con donne, uomini (persino con Cicerone stesso, si dice) e durante l’ultimo periodo della sua vita fu anche bigamo (chiedere a Calpurnia e Cleopatra, loro confermeranno).
Per lui non contava il sesso delle persone che amava, ma come erano le persone.
Visse sempre senza pregiudizi e questo, insieme a tutte le grandi imprese che compì, fa di lui ancora oggi un esempio di uomo dalla mente molto aperta.

È per questo che ora Giulio Cesare torna a Roma come icona queer: a realizzarla è Mauro Pallotta – aka Maupal – street artist glocal, già noto per il murales su papa Francesco/Superman – che, con l’occasione vuole lanciare un messaggio di totale accoglienza verso i cittadini LGBT.
Maupal, partendo dall’ondata rainbow che recentemente ha avvolto i social network, ha realizzato un murales con Giulio Cesare rainbow perché, come recita il comunicato stampa, “dopo la storica sentenza della Corte Suprema statunitense recentemente proclamata e della campagna Yes Equality irlandese, l’artista ribadisce quanto già secoli fa un altro Civis Romanum disse prima di lui: “Alea iacta est” (Il dado è tratto)”.

Perciò ancora un favoloso Felix Natalis a Giulio e per noi l’augurio che presto anche in Italia si capisca che non c’è niente di sbagliato nell’essere omosessuali, bisessuali o transessuali.

L’importante è amare ed essere amati.


Luglio in love...


Salviamo i libri!

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Luglio,
scusami se è la terza lettera che ti scrivo sotto questo malefico Flegetonte, però questa volta è di nuovo necessario chiacchierare un po’ con te.
Prima di parlare dell'argomento di oggi volevo farti un aggiornamento.

Ricordi la storia del decreto La buona scuola?
Bene, è passato all'italiana. Che vuole dire? 
Che tutte quelle belle cose (l'insegnamento alle diverse sessualità, all'orientamento sessuale, al mondo LGBT ma anche al rispetto verso le donne e la prevenzione della violenza di genere e del femminicidio oltre che la lotta contro la pedofilia) sono "passate con riserva" ovvero bambini e ragazzi potranno partecipare a queste lezioni facoltative fuori orario scolastico solo con l'approvazione scritta di entrambi i genitori.
Ti riporto le voci entusiastiche degli italioti cattobigotti imbecilli:
Per il ministro dell’Interno Alfano invece, non ci sarebbe da preoccuparsi perché la circolare del ministro Giannini sul “consenso informato” dei genitori eviterebbe l’educazione gender nelle scuole. La soluzione della circolare ha ricevuto anche il plauso dei vescovi, con il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che ha sottolineato come il consenso informato restituisca alla famiglia il primato sull’educazione dei figli. Monsignor Galantino, come riporta l’Ansa, ha inoltre affermato che la Buona Scuola "è un passo in avanti perché la nostra nazione è troppo abituata alla stagnazione".

Inoltre“la Cei non le abbandonerà e non accetterà compromessi per il ddl sulle unioni civili."
(leggi qui se vuoi farti del male e girare il trinciapollo nella piaga)

A parte che mi chiedo cosa c'entri la CEI con i diritti civili che dovrebbero spettare a tutti i cittadini, etero o omosessuali, ancora ci danno centro con la famigliola Mulino Bianco e in più giocano la carta del consenso informato.
A questo punto amen, che devo dirti?
Si vedranno quali saranno i genitori intelligenti che desiderano crescere i loro figli senza pregiudizi e i genitori cattobigotti che crescono i figli a pane e odio.
Intanto per me questo è un bel passo indietro: significa che i nostri politicanti approvano la violenza sulle donne, il femminicidio, la discriminazione, l'omofobia e la pedofilia.
Che bel Paese, che bell'esempio di civiltà.

Ma ora parliamo dell'argomento del post, della cosa più bella del mondo: i libri.
I libri sono piccoli o grandi oggetti rettangolari con tante pagine scritte e illustrate che raccontano storie vere, favole, leggende, idee. Sono dei tesori che nutrono la mente.
Adesso esistono anche in versione digitale, non sono i miei preferiti però ammetto che non sono così male.

I libri di cui voglio parlarti fanno parte di una petizione scritta dall’attrice Martina Galletta sul sito di Change.org.


Il nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha messo all'indice numerosi testi per bambini, in particolare "tutti i libri che parlano di gender, o di genitore 1 e genitore 2".
La censura attuata dal sindaco comprende numerosi capolavori della letteratura per l'infanzia, come "Piccolo Blu e Piccolo Giallo" di Leo Lionni, "Il pentolino di Antonino" di Isabel Carrer, incentrato sul tema della disabilità, "Piccolo uovo" disegnato da Altan, che tratta di tutte le forme di famiglia attuali, incluse quelle omosessuali e arcobaleno.
In un mondo sempre più mediatico e globalizzato, trovo anacronistico oltre che grottesco attuare una censura tanto vigliacca su libri che dovrebbero accrescere la consapevolezza dei piccoli fruitori, non alimentare l'ignoranza, la paura e la discriminazione.

Ecco Luglio, prima di parlare lascio ai miei lettori il link per la petizione sperando che vogliano firmarla.

Io non trovo che l’idea “geniale” di questo sindaco sia solo anacronistica ma anche discriminatoria e altamente omofoba.
Insomma, una cosa da stronzi.
Tra l’altro guarda la faccia di Brugnaro e non ti stupire, si capisce come mai abbia partorito un’idea simile: troppa aria in quella scatola cranica vuota.


E se la memoria non mi tradisce anche un certo Adolfo fece bruciare tutti i libri che non gli andavano a genio, nei lontani (ma mica tanto) anni Trenta.
Mi sa che non siamo andati molto avanti, non credi?
I libri finora finiti sotto censura sono 1098, ma si teme che continueranno ad aumentare.


Mi chiedo così quanti libri secondo questa esimia intelligenza alternativa si debbano eliminare.
Provo a fare un elenco:

-la Bibbia: sì, in prima fila c’è proprio lei. Tanto per cominciare si parla di incesto (Caino che va a letto con Eva non è proprio una bella cosa), poi ci sono famiglie a cazzo, casi di bigamia e per finire Gesù.
Lui sì che aveva problemi a scuola, soprattutto quando doveva scrivere il nome nella casellina con la voce padre.

-tutti i libri di mitologia e le opere di Omero: andiamo, chi crede ancora che Achille e Patroclo fossero solo amici?

-l’Eneide: pure lei. Eurialo e Niso non erano esattamente compagni d’armi, dividevano anche qualcosa di più.

-tutte le opere latine: fra rapporti a due, tre, quattro, atti osceni in luogo pubblico, gay e lesbiche qui diventa un patatrac.

-la Divina Commedia: lo sanno tutti che Brunetto Latini era un tantino gay. Via pure quella.

-Boccaccio: troppo sconcio, via pure lui, al più che c’è anche una storia gaya nel Decamerone.

-I tre Moschettieri: andiamo, chi crede ancora che Aramis sia etero?

-I Promessi sposi: Lucia non aveva padre, Renzo non aveva genitori e poi i Bravi… chissà che facevano soli soletti! Niente, via pure questo.

-Oscar Wilde, D’Annunzio, Virginia Woolf, Marguerite Yourcenar, Umberto Saba e chi più ne ha più ne metta… non solo erano gay (D’Annunzio era bisex a dire il vero e quando aveva voglia faceva anche self service), ma scrivevano anche opere gay nel mezzo dei loro scritti. Abominio!

Insomma, cosa rimane?
La stessa cosa che c’è nella testa di Brugnaro e dei docenti/genitori che approveranno la sua idea: il niente.
Ha ragione Camilla Seibezzi, già consigliera comunale e delegata ai Diritti civili, nel dire  "Cosa dira' il primo cittadino, noto per l'uso spropositato delle parole talento, cultura e innovazione alle tante Università italiane che hanno sostenuto il progetto "Leggere senza stereotipi"? 

Non so cosa dirà Brugnaro, ma intanto caro Luglio rabbrividisco all’idea che ci saranno tanti bravi docenti cattobigotti che approfitteranno di questa lista proibitiva per proporre la stessa cosa nelle scuole in cui lavorano in modo da rendere le menti dei bambini sterili e insegnare loro cose come “mammina e papino sono la giusta famiglia naturale” oppure “Dio ha creato gli etero e i gay e le lesbiche sono opera del Demonio”.

Io intanto ti lascio con questa frase di Sartre che apprezzo tantissimo e sono felice perché per fortuna, io ho letto e leggerò sempre senza censure.


“I libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità.”


Essere o non essere gay?

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Amici lettori, il post di oggi non l’ho scritto io.
Nasce da uno scambio di mail fra me e la mia amica Melinda, che ho invitato a scrivere per parlare di un argomento che sta a tutti e due molto a cuore.
Buona lettura!
(come sempre astenersi omofobi e rompicoglioni)

Ciao Xav,
grazie per questo spazio, sono contenta di poter parlare del problema dell’omofobia e del vivere l’omosessualità in Italia.
In particolare ti parlerò della città in cui vivo, Piacenza.

Cosa significa essere omosessuali a Piacenza?
Le persone omosessuali a Piacenza non esistono, o meglio ci sono ma si nascondono perché “il paese è piccolo e la gente mormora” e i piacentini ci tengono moltissimo alle apparenze.
Ci sono gay e lesbiche che vivono vite etero e che poi vanno a Milano o Bologna per tornare a essere se stessi.
Chi, come me, vive alla luce del sole è malvisto e si tira addosso le voci della comari di paese.


Esiste un’associazione LGBT?
Sì, ma è come se non ci fosse.
L’associazione si chiama L’A.T.Omo (nome idiota, me ne rendo conto) e non appartiene all’Arcigay anche se usa il nome liberamente per farsi pubblicità (come ammesso dal “presidente” stesso).
Da dieci anni, anzi undici, vanta gli stessi membri del consiglio (sempre tre) e non sono mai state fatte votazioni. Nessun registro, niente fatture (però i soci pagano), niente trasparenza e nemmeno una sede (si sposta là dove viene ospitata gratis).
Cosa fa?
Niente.
Si riunisce da ottobre/novembre fino a maggio/giugno (magari c’è una seratina estiva) una volta ogni settimana (ma anche ogni quindici giorni, una volta al mese… dipende dall’estro del “presidente”) e stanno lì a parlare i soliti tre del consiglio e una/due persone in più se tutto va bene.
Nessuna proposta concreta, niente manifestazioni, niente centri di ascolto, niente di niente.
E poi nessuna unione di squadra, perché a Piacenza i gay stanno coi gay e le lesbiche con le lesbiche, come stupidi bambini dell’asilo.
Come lo so?
Come sai, Xav, ho fatto parte dell’associazione per un bel po’ di anni pensando di cambiare le cose ma non c’è stato niente da fare.
Appena cerchi di essere propositivo ti sbattono fuori senza tanti complimenti.

Sai cos’è successo qualche giorno fa, Xav?
Leggi qui:
un consigliere della nostra associazione, Davide Bombini, ci ha riferito che nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 luglio 2015 sì è consumato, nella provincia di Piacenza, un atto di omofobia nei suoi confronti. Davide si trovava con alcuni amici al festival Orzorock, che ospita concerti rock dal 1994 a Gragnano Trebbiense.
Sul finale di serata si era seduto a chiacchierare con amici e con alcuni giovani del posto.
Uno di questi, appreso l’orientamento sessuale del nostro consigliere,  si sarebbe lasciato andare a frasi ingiuriose nei suoi confronti, come “fr*cio di mer*a”, “dovete morire tutti”, “vi odio a voi fr*ci”, “vattene da casa mia”.
A quel punto Davide avrebbe cercato di rispondere in maniera ironica, per smorzare i toni, a differenza di un suo amico che  avrebbe manifestato tutto il suo sdegno per le frasi omofobe.
Ne sarebbe nata un’animata discussione, che avrebbe coinvolto altri amici del giovane gragnanese: uno di questi avrebbe spinto a terra Davide, e l’aggressione da verbale si sarebbe trasformata in fisica.
In pochi istanti 4 o 5 ragazzi avrebbero provato a colpire a calci e pugni Davide e i suoi amici che, dal canto loro, non avrebbero risposto alla violenza con la violenza.
Dopo alcuni minuti gli aggressori si sarebbero ritirati e fortunatamente non ci sarebbero stati feriti.

Ti sei accorto che ci sono troppi condizionali in questa storia?
Anche io, infatti dopo un po’ di ricerche è emerso che l’aggressione fisica non c’è mai stata (per fortuna) e che forse sono volati soltanto degli insulti.
Ma capirai, la sera tardi tutti ubriachi persi e senza nessun testimone esterno alla faccenda è tutto nebuloso.
Al più che non ci sono state nemmeno delle denunce.
Il massimo dei fatti è stato questo (il testo proviene sempre dall’articolo che ti ho citato sopra):
L.’A.T.Omo esprime la propria vicinanza a Davide e il proprio rammarico per quanto accaduto, condannando l’aggressione.
Chiediamo alle amministrazioni di Piacenza, della provincia di Piacenza e del Comune di Gragnano di esprimersi sull’accaduto e di valutare l’ipotesi di cercare degli strumenti che possano essere utilizzati per sensibilizzare al rispetto delle persone, a prescindere dal sesso, dell’orientamento sessuale, di genere e identità di genere.  

Sai cosa mi fa ridere?
Le richieste fatte da L’A.T.Omo.
Perché?
Semplice, perché L’A.T.Omo a Piacenza è famosa per una cosa: parlare e non fare un cazzo.
Tanto è che quando era venuto il momento, dopo tanta lotta, di spingere per firmare l’approvazione delle unioni civili, l’associazione ha fatto marcia indietro perché “Piacenza non è pronta” e perché “non potevano certo turbare l’assessore”.
Una volta ho provato a proporre di fare un mini Pride anche a Piacenza, mi hanno risposto “scherzi, a Piacenza? No!”.
Quindi come avrai ben capito, il rammarico e le proposte sono solo parole campate per aria.

Hanno detto che Piacenza non è omofoba, non è razzista e nemmeno indifferente.
Tutte balle.
Io ti dico che Piacenza è arretrata, omofoba, razzista, bigotta, indifferente e pure struzza perché è troppo facile essere omosessuali fuori da casa propria e nascondersi quando si cammina fra le strade della propria città.

Ti lascio una bella frase di Jim Morrison: meglio essere odiati per ciò che siamo che essere amati per la maschera che portiamo.


Unioni gay: Strasburgo condanna l’Italia... È troppo presto per gridare vittoria!

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È ancora troppo presto per parlare.
Troppo presto per esultare.
Ci sono troppe opinioni contrastanti e un Parlamento totalmente in confusione, c’è lo spauracchio del Vaticano e ci sono i rincoglioniti come Giovanardi e Sacconi che cercano “l’imbroglio all’italiana” cui tanto sono abituati.
Chi vivrà, vedrà.
E speriamo per una volta di vedere i cadaveri dei cattobigotti e degli omofobi passare nel fiume.

…L’Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo martedì hanno condannato l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali, e in particolare per quanto riguarda l’articolo 8 della Convenzione europea: il diritto al rispetto per la vita privata e familiare… 

…Sul fronte opposto il senatore di Area popolare Maurizio Sacconi ritiene invece che la sentenza abbia bocciato la richiesta di un matrimonio: «Sembrerebbe esservi un modo di adempiere alla sentenza, che peraltro fa riferimento a tutte le convivenze, etero e omosessuali, senza creare i presupposti per l'estensione giurisprudenziale dell'istituto matrimoniale, delle adozioni e delle provvidenze pubbliche riservate alla famiglia naturale in funzione della continuità della specie umana». Sulla stessa lunghezza d'onda Carlo Giovanardi: «Escluse esplicitamente le adozioni, le pratiche dell'utero in affitto e la reversibilità». E in effetti la sentenza, riguardo all'articolo 12 («Diritto al matrimonio») e 14 («Divieto di discriminazione»), ribadisce che «l'articolo 12 non ha imposto in casi precedenti agli Stati l'obbligo di garantire a coppie dello stesso sesso, come i ricorrenti, l'accesso al matrimonio»…


Cara Giorgina, adesso parliamo di LGBT

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Ciao Giorgina,
scusa se non ti chiamo Ministro ma penso sinceramente che questo titolo sia sprecato se usato in riferimento a te quindi ti scriverò peer to peer.
Noi giovani di oggi siamo così: somigliamo più ai nostri nonni che dicevano pane al pane e vino al vino che ai nostri genitori (occhio che tu sei della stessa fascia) abituati ai salamelecchi e ai peli sulla lingua.

Di solito la tua presenza in Parlamento è come quella dei tuoi colleghi: inutile.
Triste a dirsi, ma ci siete solo quando c’è da approvare qualche legge per spillare soldi ai poveri italiani, per alzarvi lo stipendio o per sparare cazzate a profusione.
La mia lettera riguarda appunto questo terzo punto.


Come ben sai Strasburgo, l’amena città sede del Parlamento Europeo, ha fulminato l’Italia dicendo che è ora di finirla di fare gli omofobi e di approvare il matrimonio per coppie dello stesso sesso.
Matrimonio, non unione civile con gabbola come il tuo amico Giovanardi vuol far credere.
E tu che fai?
Giustamente intervieni dando aria alla bocca per niente (un po’ come fai sempre, Giorgina, diciamo la verità.).

Ecco qui le tue belle paroline nero su bianco:
“L’Italia prenderà in considerazione la sentenza sulle unioni gay della Corte europea dei diritti dell’uomo il giorno in cui la Corte farà rispettare questa sua decisione anche a tutti gli altri 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, a cominciare da Russia, Turchia, Polonia e Grecia”. È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Fino ad allora, la decisione su cosa sia una famiglia e cosa sia un matrimonio compete solo al popolo italiano, che nonostante la campagna martellante dei media – prosegue - resta contrario ad ogni provvedimento che possa aprire le porte all’ipotesi di adozione di bambini da parte delle coppie omosessuali. Fratelli d’Italia si batterà in Parlamento per difendere la volontà degli italiani, a cominciare dall’opposizione al ddl Cirinnà.”

Brava, bravissima, mi fa piacere che almeno stavolta tu abbia azzeccato un congiuntivo: facciamo progessi.
Adesso cominciamo a dimostrare quanto sia omofobo, stupido e ignorante il tuo discorso (un po’ come te, Giorgina.).
Ti va? No?
E io me ne frego. Come tu hai diritto di esprimerti, bella mia, ce l’ho pure io.

L’Italia prenderà in considerazione la sentenza sulle unioni gay della Corte europea dei diritti dell’uomo il giorno in cui la Corte farà rispettare questa sua decisione anche a tutti gli altri 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, a cominciare da Russia, Turchia, Polonia e Grecia.
Lascia in pace la Grecia, Tsipras ha già i suoi cazzi a cui pensare e comunque nel caso tu non lo sapessi era in programma un riconoscimento delle unioni omosessuali solo che la crisi lo ha un po’ mandato a puttane.
I 47 Stati del Consiglio d’Europa?
Frena un po’ Giorgina, qui si parla di Unione Europea e non di Consiglio d’Europa.
Cosa mi tiri fuori, l’Africa e l’Asia la prossima volta? O l’Antartide? (no, quella no perché ci sono albatros e pinguini che vivono anche in coppie gay e lesbo, poi ti viene l’infarto. Magari.)
Dai, guarda l’immagine che posto qui sotto.


Non dico che dobbiamo subito raggiungere le eccellenze di paesi come Belgio, Spagna, Regno Unito (e tanti altri cui va un grandissimo applauso) ma almeno fare un passino avanti come Croazia e Slovenia?
Dai, ce l’hanno fatta loro con i problemi che hanno e noi no?
Per inciso, Turchia e Russia non sono ancora pesi UE.

Ma procediamo oltre.
Fino ad allora, la decisione su cosa sia una famiglia e cosa sia un matrimonio compete solo al popolo italiano.
Giorgina grazie davvero di cuore perché questa me la servi su un vassoio d’argento.
Il popolo italiano, di cui sciaguratamente anche tu fai parte (la sfiga, guarda te come colpisce male) vanta una della più belle Costituzioni del mondo.
La nostra ha un articolo che mi piace da morire, il numero 3.
Ci sei mai arrivata? (o forse dovrei chiederti se sai leggere, ma spero tu sia passata oltre la comunicazione gutturale di cui dai spesso esempio nei tuoi messaggi alla stampa.).
Dai, rileggiamolo insieme.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Come noterai, ho sottolineato in rosso i passaggi migliori.
Pari dignità sociale: significa che una persona omosessuale vale tanto quanto una persona eterosessuale.Rassegnati.
Rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana: ti sembra che impedire a una persona solo perché nasce omosessuale (nasce, mica ci diventa come i tuoi amici in Vaticano pensano) di potersi sposare, di avere figli, di vedersi riconosciuti tutti quei diritti elementari fra cui il diritto alla felicità di cui voi etero godete significhi rimuovere gli ostacoli?
A me sembra crearli.
Dì un po’, Giorgina, prova a spremere quell’unico spauracchio di neurone che la tua minuscola scatola cranica ospita.
Ti piacerebbe vivere senza diritti? Ti piacerebbe essere picchiata e insultata senza che nessuno ti aiuti? Ti piacerebbe non poterti sposare, non poter tutelare il tuo compagno, non potere avere figli solo perché quattro coglioni che stanno in Parlamento e in Vaticano sostengono che sei sbagliata?
No?
E perché cazzo deve piacere a noi omosessuali, Giorgina?


Ma tutto questo non ti fa venire in mente un orribile periodo storico dove alcune brave persone chiamate ebrei venivano internate nei campi di concentramento da dei maledetti bastardi di nome nazisti/fascisti? (parlane con la tua amicona Mussolini, magari rimembra qualcosa che fece suo nonno.).
Ci sei almeno arrivata a scuola o stai ancora cercando di capire come mai un albero si incendia se gli cade un fulmine sopra?

(Il popolo italiano) resta contrario ad ogni provvedimento che possa aprire le porte all’ipotesi di adozione di bambini da parte delle coppie omosessuali.
E qui ne abbiamo di cose da dirci, Giorgina.
Cosa ti spaventa, che due persone dello stesso sesso possano crescere un bambino, possano farlo sentire amato ed educarlo alla tolleranza, alla giustizia, alla pace e al rispetto del prossimo?
Difendi anche tu la famiglia naturale?
Dai Giorgina, la famiglia naturale non esiste. Ci sono genitori etero divorziati, con amanti (e voi in Parlamento siete degli abitué), separati, vedovi, famiglie allargate.
Ma vuoi davvero continuare a vedere bravi genitori etero che lasciano il figlio a friggere in auto, che annegano la loro neonata in lavatrice, che spaccano la testa al loro bambino perché ce l’ha troppo grossa o che bruciano la loro prole viva perché Dio ha detto che arriverà la fine del mondo?
Vuoi sul serio condannare decine di piccoli orfani a una vita di merda in casa famiglia piuttosto che affidarli a due mamme o due papà disposti ad amarli con tutto il loro cuore? (e credimi, la casa familgia fa schifo: io sono orfano e ringrazio sempre i miei genitori adottivi per avermi voluto).
Ma sei rincitrullita?
Dai, manda a fanculo la famiglia naturale e schierati dalla parte di quella frizzante!


Fratelli d’Italia si batterà in Parlamento per difendere la volontà degli italiani.
Ho chiesto a mia nonna che mi ha detto che il tuo partito fa davvero pena.
Praticamente i tuoi elettori sono come il Dodo, estinti.
Dunque pur di raccimolare voti ormai parli a sproposito e ti aggrappi ad ogni appiglio che ti capita a tiro.
Detto questo, ma tu credi davvero di rappresentare ogni singolo italiano? Sì?
Bene, allora vuol dire che rappresenti ogni italiano gay e ogni italiana lesbica e in questo caso sappi che non siamo per niente d’accordo con la tua politica omofoba e discriminatoria.
Per inciso, credere di rappresentare ogni singolo cittadino italiano a casa mia si chiama delirio di onnipotenza.
Parlane con l’analista, Giorgina.

Siamo così alla fine di questa bellissima conversazione.
Cosa posso dire?
Che come sempre hai sprecato un’ottima occasione per tacere e che puoi sbraitare quanto vuoi, puoi piangere sulla spalla di Giovanardi tenendo la mano di Francy (che intanto prepara il Sinodo sulla famiglia. Non vedo l’ora di poterci scrivere sopra.) ma tanto l’effetto domino creato dagli Stati Uniti non si fermerà.
Qui si parla di Diritti, Giorgina, è ora che ci riconosciate quello che ci spetta per nascita e non certo per un capriccio.
Come disse un certo Giulio Cesare a suo tempo: il dado è tratto.
E tu vattene pure a fanculo.

Cordialmente.


Cercasi maison disperatamente

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Ciao Luglio, rieccomi qui!
Ebbene sì, finalmente ci siamo.

È scattata l’ora Y (l’ora X è scattata troppe volte, è diventata banale e scontata) e in questa estate calda e afosa persino per la ridente Francia, io ed Etienne siamo pronti a fare il grande passo ovvero trovarci una casa e da due settimane abbiamo iniziato a cercare in giro.

Inizialmente avevamo pensato di trovare casa in Italia per stare un po’ più vicini alla mia famiglia, ma diciamocela tutta, perché stare in Italia dove io e il mio compagno non abbiamo diritti mentre in Francia siamo invece due persone con la “P” maiuscola e abbiamo gli stessi diritti e doveri di tutti?

Perciò la scelta della casa è caduta sulla France, ma la ricerca di una maison non è mica così semplice nemmeno qui.
Innanzitutto la querelle è una: Parigi o non Parigi?
Ci siamo rivolti a un’agenzia molto rinomata e la svolazzante agente immobiliare che somigliava molto a Edna degli incredibili ci ha portati in giro per la Ville Lumiere.


Come sono le case a Parigi?
Scordati il concetto di casa dolce casa tutto italiano.
Le maison parisienne sono molto come le home di NY: piccole e da capire, impossibili da comprare per i prezzi esorbitanti e quindi da considerare solo per un affitto.
Io e Etienne abbiamo visto case che tu non puoi nemmeno immaginare e da bravo blogger quale sono mi sono segnato sul quaderno quelle più improbabili giusto per condividerle con te.

1-bilocale sull’Arsenale della Bastille, ampia metratura e con cucina abitabile.
L’ampia metratura erano sì e no 40 metri quadri, la cucina abitabile era una cucina a gas nel mezzo di un piccolo soggiorno che dava accesso a una stanza da letto con il tetto adatto solo a Grande Puffo.
Balcone inesistente, bagno senza finestre per la privacy, cantina... beh, le cantine non esistono nelle case francesi, almeno in quelle che hanno mostrato a noi.
Le cantine, come il bidet (benché lo abbia inventato un francese, classico esempio di nemo profeta in patria) sono cose squisitamente italiane.
Affitto: 900 euro al mese non trattabili.

2-appartamento mansardato in rue Ginori (sempre zona Bastille), con balcone e vista della città.
Partiamo dal concetto che la vista della città a casa mia significa ammirare Parigi e non il mercato del pesce che ogni mattina si apre su rue Ginori, ma tu lo chiameresti balcone uno spazio di trenta centimetri di profondità per cinquanta di lunghezza?
Per non parlare del tetto: se io devo camminare piegato, Etienne striscia a terra come un vietcong e alla lunga diventa scomodo.
E la classe energetica? Zeta, te lo dico io.
Scartato subito.

3-bilocale a La Motte Piquet Grenelle (un quartiere moderno vicino alla Tour Eiffel).
Bello, non male, magari un po’ da rifare visti i muri muffati e il pavimento un po’ sballato (ma come cazzo si fa a mettere in affitto una schifezza del genere?).
Unico grosso inconveniente: il bagno in comune coi vicini.
Mi piace socializzare, caro Luglio, ma così è un po’ troppo.

4-bilocale a Cambronne (il quartiere vicino a La Motte).
Questo mi piaceva anche, sembrava a posto.
Solo che al piano di sotto di questa villa a due piani abitano due prostitute.
Per ovvi motivi io e Etienne abbiamo detto di no, non vogliamo avere da dire con qualche pappone o con eventuali clienti insoddisfatti.
Per inciso anche in Francia la prostituzione è un reato ma tant’è, una mano lava l’altra.

Non parliamo dei prezzi, che sono esorbitanti.
Nemmeno se faccio indossare a Etienne una parrucca e lo mando in giro la sera a Pigalle guadagneremo abbastanza per pagare l’affitto a Parigi.
Perché avere una casa a Parigi è uno status, esattamente come vivere a Manhattan.
Non importa se poi parli con ratti, cammini chinato per non picchiare la testa contro il soffitto e devi intabarrarti in inverno perché magari il riscaldamento non funziona nemmeno.
Parigi è sempre Parigi.


Per questo io ed Etienne abbiamo deciso di dare uno sguardo fuori, precisamente verso la Marne.
Lo so Luglio, stai pensando a Disneyland: per quanto mi piacerebbe al momento ho scartato l’idea di andare a vivere da Topolino e compagnia.
Io e Etienne potremo accontentarci di paesi come Vincennes (quello del famoso castello) oppure Nogent o Noisy le Grand che sono molto belli, a misura d’uomo e soprattutto con affitti drasticamente più bassi di quelli parigini.
Vuoi mettere un appartamento vero, con finestre vere e un bagno con tanto di bidet?

Questa decisione ha causato un colpo apoplettico alla nostra agente immobiliare la quale ha provato a convincerci del vantaggio di vivere nella Ville Lumiere.
Inutile spiegarle che stare in un paese che dista al massimo mezz’ora di RER (e in mancanza di quella c’è sempre il treno o il bus e qui in Francia i trasporti vanno giorno e notte, a differenza che in Italia) non è la morte di nessuno.
Spesso i parisienne hanno le orecchie chiuse, peggio di me che sono sordomuto.

Così abbiamo cambiato agenzia e la prossima settimana il nostro nuovo agente immobiliare che sembra il sosia di Noxeema Jackson (guarda l’immagine sotto così ti fai un’idea) ci accompagnerà alla scoperta della Marne.


In attesa di aggiornamenti ti lascio pregandoti di mollare la presa con questo Flegetonte/Caronte che ha rotto un po’ le scatole a tutti quanti!
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